La NATUROPATIA
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E MEGLIO PREVENIRE CHE CURARE!

Di JOSIANE MARCHAND naturopata-nutrizionista

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Quante volte avrete sentito dire: "Ah, se avessi fatto prevenzione, a questora non sarei in queste condizioni!" Oggi, si sente spesso parlare di prevenzione senza sapere esattamente che cosè. E qui interviene lEducatore della Salute ovvero il NATUROPATA. Una figura professionale -non necessariamente medico- ma che ha studiato per ben 4 anni prima di diplomarsi, che ha studiato anatomia, patologia, fisiologia alla pari di un medico, che aiuta il paziente a vivere meglio, più in sintonia con la natura, seguendo uno stile di vita in cui siano presenti per esempio lalimentazione naturale e la Floriterapia di Bach.

In questi ultimi anni si è andata sempre affermando la concezione di benessere, di qualità della vita, del vivere meglio. Esistono tecniche che si ispirano ad una concezione della vita in cui la Natura è il momento centrale.

La NATUROPATIA è la sintesi di metodi naturali di salute al servizio della qualità della vita. Questa igiene di vita, sviluppatasi negli Stati uniti da più di un secolo e in Italia da meno di 50 anni, viene adesso insegnata anche nelle Facoltà di Medicina classica.

La NATUROPATIA viene spesso chiamata " Medicina Naturale" poiché il suo approccio serve ad "aiutare la Natura", dare un appoggio allorganismo per una salute migliore, e facilitare i meccanismi curativi dellorganismo. Le malattie sono un segnale che il nostro corpo ci da, e eliminando le tossine, si attivano i processi naturali di guarigione. Questa guarigione è il risultato dellaumento della "forza vitale " del soggetto (Ki o Prana dei medici dOriente). Questa è la dottrina del Vitalismo.

I consigli del NATUROPATA si iscrivono nel quadro di una prevenzione primaria attiva, di una riconciliazione con le leggi del buon senso e con gli elementi naturali: alimenti, acqua, aria, alternanze di lavoro/riposo, gestione dello stress, ecc

La qualità della vita è la prima a beneficiarne, associata al ripristino di tutte le risorse umane: biologiche (immunità, vitalità) o psicologiche (creatività, sviluppo personale, igiene razionale,) per esempio.

Lorigine essenica della parola TERAPEUTA corrisponde a "buon compagno sul sentiero della salute" oppure, per altri traduttori "colui che si prende cura dellessere". Il NATUROPATA quindi partecipa alla crescita olistica dellessere al servizio del benessere di tutti.

I campi dove il NATUROPATA trova maggior riscontro sono la nutrizione, la fitoterapia (cura con gli estratti di piante), la floriterapia di Bach e quindi il riequilibrio emozionale e il riadattamento fisico grazie ad aiuti concreti come i complementi alimentari (integratori), prodotti biologici e di alimentazione sana nonché di tecniche di rilassamento (Meditazione, yoga, ecc) per un orientamento dolce verso una salute naturale.

I disturbi che traggono beneficio dalla Naturopatia vanno dal semplice raffreddore allartrite, passando attraverso linfluenza, il mal di testa, i disordini digestivi, la psoriasi o altro. Problemi come lansia e la depressione, legate alla menopausa per esempio, possono essere alleviati grazie al metodo naturopatico. Un approccio naturale alla salute del bambino, infine, è ottimale, non essendo invasivo e non introducendo prodotti chimici non indispensabili nel loro delicato sistema.

LE INTOLLERANZE ALIMENTARI

La Nuova Enciclopedia Pratica della Medicina definisce lIntolleranza Alimentare un complesso di manifestazioni morbose collegate a deficit enzimatico, con conseguente alterazione dei meccanismi di digestione e assorbimento.

Negli ultimi decenni, la nostra alimentazione è profondamente cambiata sia sotto il profilo della qualità che della quantità. Il cambiamento è stato così repentino da non consentire al nostro organismo di adattarsi alle mutate condizioni e i rischi di intolleranze sono aumentati notevolmente proprio per il modificarsi dellalimentazione e per laumento dei consumi di prodotti industriali. Le manifestazioni delle intolleranze alimentari sono estremamente varie in quanto il meccanismo di insorgenza è legato allinfiammazione diffusa che si viene a creare in tutto il corpo, con specifiche localizzazioni e sintomatologie variabili da individuo a individuo. Per cui, si passa dalla rinite alla congiuntivite, dallemicrania allartrite, dai disturbi intestinali agli edemi e gonfiori, al meteorismo, dalla psoriasi alle dermatiti, dalle vertigini allasma e tanti altri disturbi.

Come riconoscere le intolleranze alimentari?

Finite le indagini invasive: scarnificazioni, prelievi di sangue. Oggi il test più moderno e affidabile ( e non invasivo: per i bambini è fondamentale!) è il BIOSCREENING metodo praticato da oltre 15 anni, che, attraverso lesame di una ciocca di capelli (come per il Mineralogramma) esamina, con la biorisonanza elettromagnetica, più di 400 elementi tra minerali e vitamine in carenza (carenza dovuta allintolleranza), prodotti di sintesi come coloranti, conservanti, allergeni, metalli pesanti e alimenti incriminati. Mentre con lesame del sangue (Cytotest) otteniamo informazioni sullo stato del soggetto del giorno del prelievo, con il Bioscreening abbiamo invece una prospettiva più ampia e storicizzata attraverso lanalisi del capello. I capelli, grazie allo zolfo della cheratina contenuta in essi, riescono a captare e a stoccare le informazioni e quindi hanno una memorizzazione. Il capello è quindi un tessuto biologico e organico a lenta crescita che concentra un gran numero di dati storici in un minimo di spazio e che offre dati complementari a quelli forniti da altre analisi come quelle del sangue e delle urine. I livelli di minerali nel capello sono 10 VOLTE quelli del sangue. I metalli tossici si concentrano nei tessuti molli tra cui il capello NON nel sangue o nelle urine!

Come si pratica: il test si effettua su un semplice prelievo di capelli, tagliando i primi 3-3,5 cm a partire dal cuoio capelluto nella zona retro-nucale per circa 1 grammo. Questo prelievo viene effettuato direttamente dal terapeuta in studio.

Il Bioscreening è in grado di scoprire come funziona realmente il metabolismo rilevando quali equilibri siano stati alterati, carenze, eccessi, intolleranze. Si scopre così se il soggetto si nutre correttamente o è esposto a sostanze tossiche. Si può quindi intervenire a questo punto con una dietoterapia adeguata sulle patologie che si sono venute a creare a causa delle intolleranze alimentari. Siamo tutti intolleranti a uno o più alimenti: ma possiamo correggerle attraverso una dieta ad eliminazione e a un integrazione opportuna.

Josiane MARCHAND

Naturopata-Nutrizionista

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